Le sibille erano profetesse dell’antichità. I loro oracoli erano ricercati da chi si trovava alle prese con sfide, dilemmi e imprese.

Per rispondere alle domande che venivano loro poste, le profetesse entravano in trance e in questo stato emettevano i loro oracoli in forma poetica e oscura: sibillina, appunto.

La più famosa delle sibille era la sibilla cumana, che viveva nei pressi di Cuma, città della Magna Grecia, e che venne citata da Virgilio, Dante e Pico della Mirandola. Ma ne esistevano molte altre, ognuna delle quali prendeva nome dal luogo in cui operava.

 

Oltre alle sibille dell’antichità ne conosciamo anche una più recente. Nell’Ottocento, in pieno revival esoterico,  venne dato alle stampe un libro intitolato “L'oracolo della Sibilla Cusiana” (dal lago di Cusio, o anche lago d’Orta).

L’eccentrico autore fu Giovanni Finazzi che inventò un divertente gioco di parole in cui il postulante formula la domanda, pensa a tre numeri di tre cifre e poi, consultando il libro, estrae i responsi nella forma di endecasillabi in rima baciata. E’ un originale testo di letteratura combinatoria che risponde ai nostri dubbi con lo spirito a volte serio a volte ironico del suo geniale autore.

Nell’App “L’Oracolo della Sibilla” non è necessario effettuare alcun calcolo né ricercare fra tabelle, righe e colonne. E’ sufficiente un tocco sullo schermo ed istantaneamente la sibilla scrive i suoi versi di risposta alla domanda posta.